Malgrate incrocia le dita
Tifa per l'elezione di Scola

Non si parla d'altro sulla passeggiata e nei bar del lungolago. Con emozione e trepidazione i concittadini si augurano che il cardinale, nato e cresciuto qui, diventi Papa. Non manca l'interesse: «Sarebbe un boom economico. Turismo, mercato immobiliare: tutto alle stelle; palazzi semi-disabitati trasformati in alberghi per i pellegrini»

MALGRATE - Dita incrociate e testa sulle spalle: così tifa il paese del Papabile Angelo Scola. Sulla passeggiata e nei bar del lungolago non si parla d'altro. Con un briciolo, anche di interesse. L'assessore al turismo, Carmine Delillo: «Scola Papa sarebbe una benedizione per il Lario. Nell'area "ex Erg", là dietro, creeremmo il parcheggio dei pullman per i pellegrini; dal lungolago, col traghetto o il taxi-boat, intraprenderanno il tour dei vicini luoghi manzoniani. Serviranno investimenti? Siamo preparati». 
E poi c'è l'orgoglio, enorme, di essere il paese del pontefice. E ancora il senso forte della responsabilità perché Malgrate avrebbe addosso gli occhi del mondo: obbligatorio un rinnovamento morale e etico.
Cesare Maggioni, che andava alle elementari con Scola, dice: «Angelo Papa? E' possibile. Con quella sua testona di capelli rossi si sapeva che sarebbe andato lontano: era un crapone come il padre. Tosto e poco espansivo, ma un leader già da ragazzo».

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