Beni sequestrati alla 'ndrangheta
Lecco ai primi posti in Italia

Il dato emerge da uno studio commissionato dal Ministero dell'Interno al Centro interuniversitario Transcrime dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

LECCO - Da uno studio commissionato dal Ministero dell'Interno al Centro interuniversitario Transcrime dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano emerge che quasi il 50% dei ricavi della 'ndrangheta proviene dalle regioni del Nord-Ovest. Non a caso Milano e Lecco risultano le prime province dopo Reggio Calabria per numero di imprese sequestrate.
 
Questi dati confermano la particolare natura di questa organizzazione criminale e la sua capacità di diffusione al di fuori dei territori originari. Circostanze che anche le inchieste degli ultimi anni non fanno altro che confermare.

Intanto, sembra definitivamente allontanarsi l'ipotesi che i 110 imputati condannati dopo l'operazione Infinito possano tornare in libertà.
Si evince dalle motivazioni della Corte di Cassazione che nei giorni scorsi aveva annullato il deposito in due tempi della motivazione della sentenza del gup Roberto Arnaldi.

I giudici della Suprema Corte hanno infatti stabilito che alla carenza «anche assoluta» delle motivazioni di una sentenza possa porre rimedio «il giudice di grado successivo» che «investito di pieni poteri decisori provvede, quando è necessario, a redigere la motivazione mancante». Dunque il giudizio d'Appello potrà sanare il vizio senza che sia necessario annullare la sentenza di primo grado.

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