Valmadrera: morte di Beatrice
Spiegate le condanne

Sono state depositate le motivazioni dei giudici della corte di appello di Milano, relative alla sentenza dello scorso 11 luglio. I giudici hanno confermato l'impianto accusatorio sottolineando tra le altre cose che «il rudimentale sistema di ancoraggio col filo di ferro non aveva funzione anti ribaltamento»

VALMADRERA Diciotto pagine, fitte fitte, per ricostruire nel dettaglio il tragico incidente costato la vita alla piccola Beatrice Locatelli, la bambina di cinque anni schiacciata da un pesante cancello, il 12 maggio del 2007, nel cantiere edile a pochi passi da casa. E confermare tutte le condanne che erano già state decise nel processo di primo grado.


Sono state depositate le motivazioni dei giudici della corte di appello di Milano, relative alla sentenza dello scorso 11 luglio.


I giudici hanno confermato l'impianto accusatorio sottolineando tra le altre cose che «... il rudimentale sistema di ancoraggio col filo di ferro non aveva funzione anti ribaltamento, ma di impedire lo scorrimento del cancello, mantenendolo in posizione di chiusura. Ma se così è questo rudimentale meccanismo di chiusura...costituiva ad un tempo denuncia palese di provvisorietà e dispositivo di sicurezza inidoneo nell'apparenza e nella sostanza».


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