Santa Maria Hoè, padre Fausto
«ucciso per vecchi rancori»

Secondo il fratello del religioso, il missionario sarebbe stato ucciso per il suo impegno a favore dei più deboli. Recentemente non aveva ricevuto minacce ma forse il suo assassinio potrebbe trovare spiegazione nel suo impegno a favore degli indigeni contro i latifondisti. Stasera in chiesa alle 20,30 il rosario per ricordarlo. 

SANTA MARIA HOÈ - «Mio fratello è stato ucciso per vecchi rancori». Felice Tentorio, fratello di padre Fausto Tentorio, missionario del Pime assassinato stamattina nel sud delle Filippine, ritiene che dietro al barbaro assassinio ci siano motivazioni di questo tipo.«Quando ho chiesto ai suoi colleghi quale poteva essere la spiegazione di quello che è accaduto, mi hanno risposto che al momento non avevano ricevuto minacce di alcun genere. Secondo loro, la sua morte potrebbe essere dovuta a vecchi ranconi, suscitati dal suo impegno a favore della gente locale. Mio fratello ha sempre difeso i locali contro i latifondisti che volevano espropriarli delle terre. Era arrivato al punto di pagare anche degli avvocati per difenderli».Proprio per questo motivo, nel 2003, il missionario di Santa Maria Hoè era sfuggito ad un attentato, nascondendosi sotto le stuoie di una capanna dove si trovava ospite. Da allora, però, non era più accaduto nulla del genere.
La notizia della sua morte è stata comunicata dal Pime alla famiglia attorno alle 4,30 di stamattina. Poi, quando ne hanno parlato le televisioni e i giornali, in casa Tentorio hanno cominciato ad arrivare decine e decine di telefonate di condoglianze.

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