Il regno d'inverno - Winter Sleep

Aydin, un tempo attore, gestisce, con distaccata superiorità, un piccolo hotel nell'Anatolia centrale, l'Othello. Oltre all'albergo, possiede molte case e negozi. E' un uomo abbiente. Trascorre gran parte del tempo tra i volumi impegnativi che riempiono la sua camera, una "cave" arredata con mobili d'antiquariato, stampe e naturalmente tappeti. Tra una tazza di tè e l'altra, tra la nostalgia del palcoscenico e i pensieri metafisici che lo tengono inchiodato alla sedia della sua scrivania, redige articoli filosofeggianti per un giornaletto locale in attesa di dare inizio alla scrittura di un saggio, un "mattone" ( Aydin stesso lo definisce così) sulla storia del teatro turco. Al suo fianco la giovane moglie Nihal, con la quale ha una relazione inquieta, e la sorella Necla, donna a un passo dalla nevrosi, fresca di divorzio. L'inverno sull'altopiano nel cuore della Turchia è rigido. Tutto è fermo, come ibernato. Uno stato letargico avvolge uomini e cose. In questa stagione l'hotel di Aydin diventa un caldo e accogliente rifugio per chi vi trascorre la notte e una gabbia lussuosa per chi lo gestisce, per chi vi abita. Un luogo dove conflitti e inquietudini a lungo repressi possono esplodere o continuare implacabilmente a erodere l'anima. Un'opera stilisticamente perfetta e magnificamente interpretata, teatrale, intimista e "monotona" in cui la solenne bellezza della natura della Turchia centrale diventa il palcoscenico perfetto di personaggi immobili, assorbiti da un nulla esistenziale, da una noia atavica fatta di dissertazioni leziosamente esistenzialiste, rancori repressi, insoddisfazioni. Vite disperate lentamente si consumano. L'arroganza, la parola vuota dell'alta borghesia, e l'irragionevole orgoglio dei "poveri" sono le due facce di una stessa moneta. Il contrasto tra le due classi è l'unico filo mobile della trama. Il resto è fermo, sonnolento (il titolo originale del film "Kis uykusu" in italiano "sonno d'inverno"n.d.r.): lunghi piani sequenza consegnano ai bravissimi attori (su tutti la mirabile coppia Bilginer - Sozen) l'onore e l'onere di determinare l'azione. Ha trionfato alla 67esima edizione del Festival di Cannes aggiudicandosi la Palma d'oro. E' il quarto trionfo in terra di Francia per il regista turco che aveva vinto il Grand Prix Speciale della Giuria nel 2003 per “Uzak", il premio per la miglior regia nel 2008 per “Le tre scimmie" e il Grand Prix Speciale della Giuria nel 2011 per “C'era una volta in Anatolia".

Informazioni

Regia

Nuri Bilge Ceylan

Genere

Drammatico

Anno

2014

Cast

Haluk Bilginer, Melisa Sozen, Demet Akbag, Ayberk Pekcan, Serhat Mustafa Kilic, Nejat Isler, Tamer Levent