Piromane di Tartano, la preoccupazione dei residenti

Il 61enne Giovanni Oteri, accusato di aver appiccato quattro incendi e di aver terrorizzato Tartano negli ultimi anni, è stato scarcerato perchè ritenuto incapace di intendere e di volere

La scarcerazione di Giovanni Oteri, 61enne siciliano arrestato il 19 gennaio scorso con l’accusa di essere il responsabile di quattro incendi dolosi appiccati a inizio anno, e ritenuto il piromane che ha terrorizzato Tartano negli ultimi anni, preoccupa e non poco gli abitanti del paese. E’ l’avvocato Francesco Romualdi a rappresentare formalmente il disappunto di diversa parte della popolazione che, senza essere avvisata, martedì si è vista tornare in paese Oteri come se nulla fosse.

A lui diversi residenti, tra cui le vittime dei più recenti incendi, si erano rivolti preoccupati a gennaio, e sono tornati a farlo ora, più allarmati che mai dalla presenza in paese di una persona ritenuta molto pericolosa.

“Non è nota la motivazione di questa scelta perché le parti offese non hanno diritto di essere avvisate in questo Paese culla del diritto - afferma il legale - ma da quel che si è letto, parrebbe che Oteri sia stato giudicato totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti e per ciò rimesso in libertà. Se ciò fosse vero, non credo che rimettere in libertà un soggetto che è stato giudicato incapace sia una soluzione che tutela sia lui che, per quel che mi compete, le persone di Campo Tartano che si sono rivolte al sottoscritto perché avevano paura a gennaio ed hanno oggi ancor più paura”.

“Se veramente non sussistono i presupposti per una misura cautelare quale il carcere - conclude l’avvocato Romualdi - è però prevista la possibilità di applicazione delle misure di sicurezza da applicarsi in via provvisoria, ovvero misure che limitino i soggetti non capaci di intendere ma socialmente pericolosi, e mi domando perché questa opzione non sia stata presa in considerazione dall’Autorità Giudiziaria. A meno che la perizia che ha ritenuto Oteri non capace di intendere l’abbia anche ritenuto non socialmente pericoloso. Allora altre sarebbero le domande da porsi”.

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