Elezioni, presentate tutte le liste per le Amministrative in provincia di Sondrio

Sono ben 46, su un totale di 77, i Comuni chiamati a rinnovare sindaco, giunta e Consiglio

Rien ne va plus, potremmo dire: i giochi sono davvero fatti. Si è conclusa alle 12 di sabato 11 maggio la presentazione delle candidature in vista delle comunali di sabato 8 e domenica 9 giugno.

Le Amministrative in programma tra poco meno di un mese rappresentano la tornata elettorale più consistente – a livello numerico – del quinquennio: sono ben 46, su un totale di 77, i comuni della provincia chiamati a rinnovare sindaco, giunta e consiglio.

93.075 gli elettori complessivi, stando alla rilevazione al 31 dicembre 2023 pubblicata nell’elenco di fine aprile della Direzione centrale per i servizi elettorali del ministero dell’Interno. Si va dai 44 di Pedesina – al secondo posto nella classifica dei comuni meno popolati d’Italia – ai 10.895 di Morbegno. E in entrambi i casi, ironia della sorte, sono due i candidati sindaco.

Per le prossime comunali, la città del Bitto rappresenta la realtà più grande, seguita poi da Tirano (8.464 aventi diritto al voto) e Chiavenna (7.115). Dal punto di vista degli elettori, si distinguono anche Grosio (4.155), Berbenno di Valtellina (3.967), Sondalo (3.785) e Dubino (3.189).

Tolta Morbegno, dove il numero di consiglieri da eleggere è pari a sedici, negli altri comuni appena menzionati saranno dodici i rappresentanti in consiglio, vista la consistenza numerica della popolazione. A questa lista si aggiunge anche Delebio, dove i potenziali votanti sono 2.583, mentre la quota della popolazione sale a 3.331.

Per il resto – e si tratta, come si evince dalla lista, della stragrande maggioranza di casi – il numero degli elettori è inferiore ai tremila (Samolaco ne ha 2.888, Prata Camportaccio 2.721, Traona 2.434, Chiuro 2.333, Ponte in Valtellina 2.308 e Piuro 2.013) e, in particolare, ai duemila.

Sono 31 le realtà che rientrano in quest’ultima suddivisione, con una predominanza di paesi dalle dimensioni più che ridotte: sono diciassette i comuni piccoli o piccolissimi i cui rappresentanti in carica sono in scadenza. Ed è proprio in questi casi che si è registrato il maggior numero di liste uniche: è il caso, in ambito orobico, di Cedrasco (423 elettori), di Fusine (550) e di Forcola (768), così come di Lovero (642), Sernio (475) e Vervio (287), nel Tiranese, giusto per fare qualche esempio.

Per il resto, si tratta sempre di corse a due o - addirittura - a tre, come a Poggiridenti o a Tirano. Un segnale di ripresa dopo anni di disaffezione alla politica locale? Può darsi. Certo è che da quest’anno il sindaco viene remunerato molto più che prima: per i comuni fino a 3.000 abitanti si parla di 2.208 euro lordi mensili, che salgono a 4.002 per quelli con una popolazione compresa tra i cinque e i diecimila.

Il tradizionale spauracchio del commissariamento per mancato raggiungimento del quorum stavolta sembra sfumare. Tra l’altro, per il rinnovo del primo cittadino e del consiglio comunale nei municipi fino a 15.000 abitanti con lista unica, la norma per il 2024 prevede che risulteranno eletti i candidati e il sindaco collegato, a patto che le preferenze valide non siano inferiori al 50% dei votanti, che dovranno essere almeno il 40 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali.

Infine, non avendo a che fare con comuni di grandi dimensioni, non si pone il problema di un eventuale turno di ballottaggio. Eppure, mai dire mai: basti pensare al precedente di Ardenno nel 2016, quando i due candidati ottennero – in un clamoroso pareggio – 922 voti ciascuno. Un evento più unico che raro, decisamente.

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