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Mercoledì 01 Febbraio 2012
Poste, dopo i nuovi orari arriva lo sciopero
La riorganizzazione delle Poste non va giù ai sindacati. Una prima iniziativa di sciopero in Lombardia è già stata programmata dal 27 febbraio al 17 marzo, non escludendo uno sciopero generale regionale, dopo aver sentito i lavoratori nelle assemblee
«Cosa si cela - si domandano Cisl, Uil, Confsal e Ugl della Lombardia - dietro la manifesta volontà di portare il settore allo sbando?. Nel bel mezzo di una colpevole e generale disorganizzazione, con il personale insufficiente a garantire la regolare funzionalità dei servizi, dopo ben 2 giorni dalla già avvenuta modifica degli orari di apertura e di chiusura degli uffici postali al pubblico, questi solo oggi vengono comunicati al personale per le conseguenti modifiche da apportare negli avvisi per il ritiro degli oggetti a firma non consegnati».
«Quasi tutti i centri di recapito della Lombardia - scrivono i sindacati - sono in sofferenza per la carenza di personale nelle zone di recapito anche per le assenze per ferie, malattie, infortuni ecc… (fra i tanti, in un ufficio con 6 zone è c'è un solo titolare). Al 31 gennaio sono scaduti i contratti e tempo determinato, e solo in questi giorni, con colpevole e forse programmato ritardo, inizieranno le procedure per le assunzioni di un nuovo contingente di ctd nemmeno sufficiente a coprire le assenze strutturali.
«A questo vanno aggiunte le “geniali nuove metodologie gestionali per la fruizione forzosa” delle ferie con illegittimi obiettivi assegnati mese per mese ai responsabili dei centri di recapito e con gli altrettanti obiettivi di riduzione degli straordinari ed abbinamenti. L'Alt Lombardia sembra non conoscere che esiste una titolarità di zona e che per la loro copertura, in qualsiasi caso di assenza del titolare, è previsto il pagamento degli straordinari e/o della flessibilità operativa».
«Con atto unilaterale è stato comunicilecco.it/admin_media/js/tiny_mce/themes/advanced/langs/it.js">ato con grave ritardo al personale degli uffici postali nel pomeriggio di giovedì 26 gennaio. Solo dopo ben 2 giorni dall'entrata in vigore, tale modifica è stata comunicata ai responsabili dei Cpd per inserire i nuovi orari negli avvisi degli oggetti a firma non consegnati per assenza del destinatario (inesitate). Ad oggi le modifiche sui palmari non sono ancora state apportate. Questo colpevole ed ingiustificato ritardo sta penalizzando i cittadini e le imprese che si recano negli uffici negli orari indicati e li trovano già chiusi. I disservizi e le pesanti lamentele si riversano sull'incolpevole personale degli uffici postali con un ulteriore aggravio di immagine per Poste Italiane».
«Il personale di servizi postali ed i cittadini della Lombardia - stigmatizzano i sindacati - non si meritano una gestione così insipiente di un importante settore dell'azienda e di un altrettanto importante servizio di pubblica utilità. Così facendo si penalizzano i cittadini e le imprese con grave danno per l'occupazione e l'economia dell'intera regione».
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