Lavoro: a Lecco cresce l’occupazione, ma è difficile trovare personale

Vergani (Camera di commercio): «Dobbiamo investire nella formazione dei giovani»

A Lecco cresce l’occupazione, ma è sempre più difficile trovare personale, soprattutto se specializzato. Le imprese lecchesi, infatti, hanno segnalato, nel corso degli ultimi anni, diverse difficoltà di reperimento di personale, che nel 2023 si sono presentate per più di una figura su due (il 53%, il 47% lo scorso anno), con un ampio ventaglio di figure professionali interessate, con un’accentuazione per i tecnici e gli operai specializzati, in oltre 7 casi su 10. Solo in parte, però, le difficoltà hanno origine in una formazione non adeguata; principalmente, infatti, i problemi nascono da un’offerta ridotta e non sufficiente, ossia da una mancanza di personale disponibile.

È comunque un mercato del lavoro sano, quello lecchese, nonostante alcune criticità. Lo hanno evidenziato Gianni Menicatti e Andrea Gianni della società di consulenza Pts, che ha presentato il 14esimo rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, realizzato da Provincia di Lecco e dalla Camera di Commercio di Como-Lecco nell’ambito del progetto Polo di eccellenza per la gestione del mercato del lavoro e delle risorse umane, operativo sin dal 2009.

«Dobbiamo investire nella formazione dei giovani per far sì che la difficoltà nel reperimento di personale diminuisca», ha commentato Ezio Vergani, presidente della Camera di commercio di Como e di Lecco. Questa difficoltà nel reperimento di personale e manodopera, secondo il sottosegretario di Regione Lombardia Mauro Piazza, in collegamento da Milano, «è la conseguenza del calo demografico e richiede un impegno anche sul fronte della formazione continua, ossia di chi sta già lavorando».

Nuovo aumento dell’occupazione, nel Lecchese, sia con riferimento al numero degli occupati, aumentati in valori assoluti di 2.100 unità sia per il livello del tasso di occupazione salito al 68% dal 67,1 del 2022, un aumento presente sia nel segmento maschile che in quello femminile. Dopo la forte contrazione della disoccupazione, registrata nel 2022, il numero di persone in cerca di occupazione, nel 2023, si è leggermente ampliato da 4.100 unità a 4.500, con un aumento più consistente per la componente femminile (+300) rispetto a quella maschile (+100).

Una crescita che ha modificato, marginalmente, il valore del tasso di disoccupazione, che sale dal 2,9 al 3,0%. Un livello di disoccupazione che posiziona la provincia lecchese al quinto posto nel ranking delle province italiane, con una perdita di due posizioni nel confronto con il 2022. L’aumento della popolazione occupata residente in provincia - nonostante la maggior presenza di posti di lavoro sul territorio – ha ulteriormente ampliato il segmento dei lavoratori lecchesi con un impiego al di fuori della provincia di Lecco (oltre 37mila persone inserite nel sistema privato).

A ricoprire un ruolo importante sono sempre più le nuove tecnologie. Rallenta, in provincia, la crescita economica, ma prosegue quella occupazionale, con un 2023 considerato un anno di consolidamento, di passaggio e introduttivo a un nuovo mercato del lavoro più orientato alle innovazioni tecnologiche. Il gap di genere rimane, in generale, invariato oppure con riduzioni di scarso rilievo. Nel 2023, infatti, gli stipendi annuali pro capite dei maschi sono stati di circa 32.273 euro, mentre quelli delle femmine di 26.365 euro.

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